“Buona Scuola” e piano assunzioni: la Flc Cgil scrive al Prefetto
Il segretario della FLC – CGIL, Gaetano Bonvissuto, ha inviato una lettera al Prefetto di Agrigento, Nicola Diomede, sul cosiddetto piano straordinario delle assunzioni (Fase B) previste dalla legge “Buona Scuola” attuato dal governo Renzi, chiedendo un intervento a favore e a tutela degli insegnanti agrigentini di scuola primaria, posto sostegno, assunti negli ambiti territoriali del Nord Italia.
“Eccellentissimo Signor Prefetto, mi rivolgo alla S.V. facendomi portavoce delle istanze e delle ansie di decine di famiglie agrigentine che in queste ore vivono il “dramma” della partenza immediata dei loro congiunti, immessi in ruolo, nelle varie provincie del Nord Italia, a seguito delle assunzioni disposte con il piano straordinario di reclutamento del Governo di cui alla legge 107/2015. Come è noto, alle ore 00.01 del 2 settembre scorso, il MIUR ha comunicato ai partecipanti al piano assunzionale l’esito della procedura e la sede assegnata. Ebbene, tutti i 25 insegnanti inseriti in graduatoria GAE ad Agrigento nella scuola primaria, che hanno indicato la volontà di essere assegnati ad un posto di sostegno, sono stati assunti in provincie del Nord Italia (in maggior parte a Verona, Padova, Milano, Bologna e Torino). Nella regione Sicilia non vi è stata nessuna assunzione in quanto i posti disponibili sono risultati pari a zero.
Entro il prossimo 11 settembre tutti dovranno manifestare l’accettazione e raggiungere la sede; in mancanza di accettazione della proposta, saranno cancellati da tutte la GAE (graduatorie ad esaurimento), perdendo per sempre ogni possibilità di lavoro presente e futuro: andranno in fumo anni (e per qualcuno decenni) di sacrifici ed attese.
Il Ministro, consapevole delle difficoltà degli insegnanti di trasferirsi in sedi lontane senza un ragionevole preavviso temporale, ha invitato gli uffici scolastici provinciali a completare le procedure di incarico a tempo determinato (supplenze annuali) entro l’8 di settembre 2015, in modo da consentire a chi ha ricevuto un incarico nella propria provincia (es. Agrigento) di differire la presa di servizio al nord al prossimo 1° settembre 2016.
L’Ufficio scolastico provinciale di Agrigento ha fissato a lunedì 7 settembre le convocazioni ed ha convocato gli insegnanti in graduatoria dal 4° al 56° posto, pubblicando la disponibilità di solo quattro spezzoni (10 ore Agrigento – 4 ore Raffadali – 11 ore Sambuca – 8 ore Sciacca): in pratica, sommando gli spezzoni, solo 2 insegnanti avranno l’incarico e potranno evitare la partenza forzata per il Nord; potrebbe accadere che ricevano gli incarichi insegnanti non interessati dal piano assunzionale nazionale.
LA SITUAZIONE CHE SI E’ CREATA E’ PARADOSSALE, DEL TUTTO INIQUA ED INGIUSTA! Risulta a questa organizzazione sindacale che per il sostegno all’USP di Agrigento, ad oggi, vi siano una settantina di richieste di posti da parte delle scuole delle provincia. Questi posti, non considerati per le operazioni di giorno 7, tra qualche settimana saranno assegnati ad insegnanti precari che sono rimasti in GAE; è quasi sicuro che verrà esaurita la graduatoria provinciale e forse anche quelle di istituto; si rischia di non trovare più insegnanti col titolo di sostegno sui posti che saranno disponibili.
Ed ecco il paradosso e l’irrazionalità della situazione: gli insegnanti assunti in fase B non trovano posto ad Agrigento, devono fare i bagagli, nel giro di pochi giorni trovare casa al Nord e lasciare le famiglie; di contro, l’USP di Agrigento nelle prossime settimane conferirà decine di incarichi sul sostegno a chi ha poco punteggio e, magari, non ha neanche il titolo per il sostegno.
In considerazione di tutto ciò, visto il risvolto drammatico e paradossale della situazione (i posti ci sono!), ritenuto che quanto sta accadendo ad Agrigento si scontra con la volontà espressa più volte dal Governo e dal Ministro di differire di un anno scolastico l’effettivo spostamento degli insegnanti interessati, chiedo l’autorevole e decisivo intervento del Signor Prefetto di Agrigento affinché tutti gli uffici interessati, a qualunque livello, compiano ogni sforzo, anche in deroga a procedure ordinarie, per porre rimedio alla vicenda e ridare serenità a tante famiglie di insegnanti“, conclude la missiva della Cgil.