Cammarata: restaurato il più antico organo a canne di Sicilia, il 12 gennaio concerto di inaugurazione
Sarà presentato, con un Concerto inaugurale, che si terrà sabato 12 gennaio 2019 alle ore 19,00, il restauro del più antico organo della Sicilia custodito nella chiesa Madre di Cammarata.
Il restauro è stato possibile grazie al contributo erogato dall’Assessorato Regionale BB.CC.AA. e della CEI, sotto l’alta sorveglianza delle Soprintendenze di Palermo ed Agrigento.
Nel 2014 l’Arciprete pro-tempore Don Mario Albanese sottoscrisse il contratto con la ditta appaltatrice, la “Bottega Organaria di Giuliano Colletti di Chiusa Sclafani”. Dopo circa tre anni di lavori, l’organo magnificamente restaurato, è stato ricollocato nel suo sito e consegnato ufficialmente al nuovo Arciprete Don Antonio Cipolla.
L’organo della Matrice è sicuramente uno degli organi più antichi della Sicilia. La prima realizzazione risale al 1506 ad opera di Giovanni De Blundo, autore in quegli stessi anni dell’organo maggiore della cattedrale di Cefalù, molto simile per tipologia a quello di Cammarata; tuttavia, nel corso dei secoli ha subito diversi interventi.
Un dato storico è confermato da un cartiglio applicato in alto al centro del leggio, che ci conferma che lo strumento fu rinnovato da Don Gaspare Franco nel 1775, mentre la cassa armonica mantiene gran parte della struttura in legno e la decorazione cinquecentesca. E’ molto probabile che provenga da un’altra chiesa, considerato che la vecchia Chiesa Madre venne distrutta da un incendio nel 1624.
Un’ importante modifica venne effettuata da Francesco La Grassa, uno dei più celebrati organari siciliani, nato a Palermo e morto a Cammarata il 19 novembre del 1868, forse mentre stava lavorando all’organo della Matrice. Venne sepolto nella chiesa di San Giuseppe, oggi non più esistente.
Nel XX secolo furono eseguite due accordature straordinarie, una nel 1905 e un’ altra nel 1962 in cui vennero sostituiti i mantici azionati a mano con un mantice elettrico.
Lo strumento attuale si compone di 611 canne, una tastiera con 45 tasti, 8 pedali e 10 registri.
Il restauro ha interessato la parte strumentale (canne, somiere, tastiera, registri, meccanismi, ecc.) e la cassa armonica con tutte le sue parti decorative.
Grazie a questi interventi, eseguiti magistralmente dai restauratori, Prof. Giuliano Colletti e Giovanna Comes, l’organo della Matrice è stato restituito all’antico splendore sia dal punto di vista artistico, ma soprattutto dal punto di vista musicale per l’eccellente qualità fonica.
Nel corso della serata saranno proprio i due restauratori a presentare le varie fasi del restauro, prima di dare “Voce” allo strumento per le mani del Maestro Diego Cannizzaro, organista presso la Cattedrale di Cefalù, professore di organo e tastiere storiche, che eseguirà il concerto, insieme al mezzosoprano Giulia Alletto.