Il Libro, lo splendido viaggio di Maurizio Piscopo e Salvatore Ferlita nella scuola italiana
Un libro da leggere, da rileggere, da comprendere, da regalare. Senza alcun dubbio. Lo spiegano i due autori: “La maggior parte delle maestre e dei maestri italiani lavora con grande passione, aiutando i bambini a diventare grandi. È un mestiere affascinante e ricco di gratificazioni, ma sempre difficile e soprattutto delicato”.
I due autori Giuseppe Maurizio Piscopo e Salvatore Ferlita nelle pagine di questo volume pongono al lettore una precisa domanda: che cosa sta accadendo nella scuola italiana? E provano anche a dare delle risposte: “I genitori affidano i loro figli alle maestre e vanno via, sicuri di averli lasciati nelle mani giuste. Anche se i giornali e la tv sempre più spesso oggi raccontano episodi di violenze e di abusi sui minori. La maestra o il maestro sono un punto di riferimento essenziale, aprono ai bambini le porte di un mondo nuovo, consegnano loro le lettere dell’alfabeto e insieme costruiscono le parole per capire e raccontarsi e non ci si può permettere di sbagliare:bisogna fare molta attenzione a quanto si dice, al tono, ai gesti, come spiega Alex Corlazzoli nell’introduzione”.
Ma è molto bello cosa dicono e scrivono l’uno dell’altro i due autori. Iniziamo con Salvatore Ferlita:”E’ da tempo che Giuseppe Maurizio Piscopo, maestro indefesso e militante, mi parla della necessità di affrontare uno dei temi più scottanti legati alla scuola, ossia quello della violenza praticata dagli insegnanti (alcuni, pochi per fortuna) sui propri allievi. Sull’onda dell’indignazione innescata dal fuoco di fila di notizie in tal senso sempre più allarmanti: scarpe che volano, telecamere nascoste per cogliere in fallo, denunce di genitori e incubi di bambini. Da qui nasce l’idea di provare a raccontare questo sembiante corrusco della scuola attraverso le testimonianze degli scrittori: ora legate a esperienze reali, ora invece tratte da romanzi e racconti. Ne viene fuori un aspetto davvero perturbante: la coercizione e il maltrattamento hanno da sempre rappresentato il risvolto della medaglia dell’insegnamento. Un risvolto che spesso è stato ignorato o colpevolmente occultato,come ad esempio spiega Leonardo Sciascia, da par suo, nelle ” Cronachette scolastiche”. “Qui occorrono molti anni ancora perchè la scuola veramente sia scuola”, conclude con amarezza il maestro di Regalpetra”.
Ed ecco cosa ribatte Giuseppe Maurizio Piscopo: “Per 35 anni ogni mattina ho vissuto con i bambini delle elementari gran parte della mia vita. I primi 15 minuti parlano loro e raccontano le storie del mondo ed io li ascolto attentamente. E’ piacevole ascoltare quelle voci, sentire le loro espressioni profonde e fantasiose. Gli adulti hanno sempre da apprendere dai bambini che sono molto più avanti. Nella mia lunga esperienza di maestro ho visto situazioni imbarazzanti che mi hanno fatto soffrire e rattristare. Ha scritto bene Alex Corlazzoli nell’introduzione di questo libro: nella scuola italiana manca una figura: il responsabile delle risorse umane. Una persona che sappia intercettare le situazioni di bornout, che organizzi percorsi che sappiano accompagnare i docenti nella loro vita professionale, che sia in grado di fermare l’insegnante che porta il carbone prima che sia troppo tardi. I bambini sono la più grande ricchezza del creato, l’altra faccia del mondo. Il lavoro dei maestri non è un lavoro qualsiasi, nelle loro mani ci sono sogni, speranze e vite che non vanno “spezzate”. I maestri si portano sempre nell’anima. Questo libro si propone di far riflettere tutta la società, per avere una maggiore attenzione verso tutti i bambini che domani dirigeranno questa società. Credo in Dio e nei bambini. Spero che dopo aver letto questo libro, possa migliorare la situazione nelle scuole e scompaia qualsiasi forma di maltrattamento e si possa vivere una scuola a misura di bambino…”
Uno splendido augurio. La Maestra portava carbone è una storia di fantasia che sembra dettata dalla cronaca dei nostri giorni. L’analisi critica di Salvatore Ferlita invita il lettore a percorrere un viaggio nel tempo e nello spazio, lambendo i grandi autori che di scuola si sono occupati, da sant’Agostino a Montaigne, da Verga a De Amicis,da Pasolini a don Milani, Sciascia e Mastronardi.
“Un’unica avvertenza – sottolineano ancora gli autori- questo libro va letto al rovescio, come un attestato di stima nei confronti di quanti (per fortuna la stragrande maggioranza) in classe sanno ascoltare i bambini, leggendo i loro sogni e comprendendo i loro bisogni”.
Gli autori
Giuseppe Maurizio Piscopo ( nato a Favara l’8 Marzo del 1953…) è maestro elementare presso la scuola Raffaello Lambruschini di Palermo. Ha collaborato per un decennio con Radio Rai Sicilia e ha pubblicato, tra l’altro: Il Cinema, i bambini e la Sicilia (Provincia Regionale di Palermo 1998), Il Maestro dei sogni (Teatro della Posta Vecchia 1999), Palermo d’inverno (Casa Museo Antonino Uccello Palazzolo Acreide 2000), Musica dai saloni(Casa Museo Antonino Uccello 2008),Serenate al chiaro di luna(Nuova Ipsa Editore 2011), MericaMerica: viaggio verso il nuovo mondo con Salvatore Ferlita e le foto di Angelo Pitrone(Sciascia Editore 2015), Sogni e Passioni(Medinova Editore 2017), Le Avventure di Lino Panno (Qanat Editore 2017).Tra i suoi dischi:TolìTolìFonit(Cetra Torino 1978); Storie di un Maestro (Teatro della Posta Vecchia 1999); SintìtiSintìti(Produzione artistica Compagnia Popolare Favarese 2003), Viaggio con Marilena Monti(Phonotype Record Napoli 1986); Barberìa(Officina Teatrale Roma 2014).Ha ricevuto diversi riconoscimenti, tra cui il premio “Magister Vitae”a San Vito Lo Capo e il Premio Benemerenza Città di Favara.
Salvatore Ferlita, nato a Palermo nel 1974, è professore associato di Letteratura italiana contemporanea presso l’Università degli studi di Enna Kore. Critico letterario e saggista, è responsabile di diverse collane editoriali e ha partecipato in Italia e all’estero a convegni, tavole rotonde, seminari; ha fatto parte di giurie di premi letterari nazionali e internazionali e dirige la scuola di attori presso il teatro Agricantus di Palermo. Da anni collabora a “la Repubblica” (edizione siciliana) e al mensile “Segno”. Ha scritto, tra l’altro, I soliti ignoti (2005), con la prefazione di Andrea Camilleri, Sperimentalismo e avanguardia (2008), Le arance non raccolte. Scrittori siciliani del Novecento (2011), Palermo di carta. Mappa letteraria della città (2013), La fine del tempo. Apocalisse e post-apcalisse nella narrativa novecentesca (2015). Con Giuseppe Maurizio Piscopo di recente ha curato il volume Merica Merica. Viaggio verso il nuovo mondo (Sciascia 2015).
Francesco Pira