Quando una conferenza internazionale sul turismo si svolge in videoconferenza si può facilmente dedurre che sarà un annus horribilis per il settore, uno dei più colpito dalla pandemia del Covid-19.
I ministri del turismo ne hanno discusso con il loro omologo in Croazia, paese che ricopre la presidenza di turno dell’Unione Europea: “Sarei stato felice di ospitarti nella città di Dubrovnik, come inizialmente previsto, per discutere del futuro sviluppo del turismo – ha detto ai suoi colleghi il ministro Gari Cappelli -. Sfortunatamente, la situazione attuale ci ha sorpreso tutti spiacevolmente.”
La crisi rischia di far pagare un prezzo epocale all’industria delle vacanze: gli analisti ipotizzano perdite di fatturato tra il 35% e il 70% con conseguenti impatti occupazionali sul comparto. L’ Italia , tra le principali mete turistiche mondiali, pagherà uno tra i conti più salati. Le previsioni non alimentano la speranza, come ha dichiarato in un’intervista all’ARD il ministro degli esteri tedesco Heiko Maas: “Quando i ristoranti sono chiusi e le spiagge sono chiuse, ci si deve arrendere a un fatto: una vacanza normale, come nel passato, quest’anno non ci sarà. Non ci sarà nulla di tutto questo quest’anno, in nessun paese. Non in Europa, né in altre parti del mondo”.
Prospettando una reale ripresa solo nei i primi mesi del 2021, in Italia, le associazioni di categoria chiedono al Governo misure più coraggiose, come l’istituzione di un fondo di crisi per il turismo per sostenere un settore che vale il 13% del PIL nazionale.
Fonte Euronews