“1717-Un uomo qualunque”, pubblicato il nuovo libro di Gian Joseph Morici
Dopo “vittime di mafia”, il libro scritto con Fabio Fabiano, Gian J. Morici pubblica il romanzo dal titolo “1717-Un uomo qualunque” con la prefazione di Salvatore Nocera Bracco.
Giorgio Ricci – protagonista del romanzo – si è appena lasciato con Silvia, la donna con la quale, dopo essersi separato dalla moglie Giulia, aveva vissuto una relazione durata diversi anni.
All’amarezza della fine del rapporto, si aggiunge un’accusa, ingiusta, che lui non può sopportare: “Tu sei un pregiudicato. Ti hanno trovato con una valigia piena di droga e al processo hai patteggiato la pena”.
La vicenda è ambientata a Collearso, piccola cittadina siciliana di provincia. Una storia che narra di rapporti famigliari, di rapporti con il mondo politico, corruzione, fallimenti, sentimenti, ma anche di soggetti legati alla malavita locale, agenzie di intelligence che operano per conto delle agenzie ufficiali americane, per portare a termine le “cover action” più sporche.
Giorgio Ricci, attorno al quale ruotano figure legate alla sua città (politici, mafiosi, affaristi), ma anche personaggi di altre nazioni, potrebbe essere il vostro anonimo vicino di casa, del quale non sospettereste mai una avventurosa doppia vita di sangue, paure, sesso, giornalismo, spionaggio, sentimenti, cinismo, fragilità e adrenalina.
“Questo romanzo – scrive Salvatore Nocera Bracco nella prefazione – esprime, come in un noir mediterraneo, l’asprezza del nostro territorio, con le sue incantevoli bellezze, il fascino della sua storia e della cultura che ha prodotto, ma anche con le forti contraddizioni che lo caratterizzano, e che determinano, più o meno fatalisticamente, più o meno consapevolmente, la vita – il racconto – dei protagonisti, ognuno abbarbicato dentro le ombre individuali e sociali che questa stessa terra produce, quasi una violenza strutturale, alimentata dal gioco e dalle soverchierie degli apparati forti, più o meno pubblici, più o meno legali”.
Il libro è già disponibile come eBook sull’e-store Amazon.it
Sinossi:
Giorgio Ricci si è appena lasciato con Silvia, la donna con la quale, dopo essersi separato dalla moglie Giulia, aveva vissuto una relazione durata diversi anni.
All’amarezza della fine del rapporto, si aggiunge un’accusa, ingiusta, che lui non può sopportare: “Tu sei un pregiudicato. Ti hanno trovato con una valigia piena di droga e al processo hai patteggiato la pena”.
La vicenda è ambientata a Collearso, piccola cittadina siciliana di provincia, dove Giorgio ha vissuto con la sua famiglia, fin da quando, ancora bambino, il padre decise di lasciare gli Stati Uniti per far ritorno al paese natio, con la donna americana che aveva sposato e con Giorgio, il loro primogenito.
La rottura tra Giorgio e Silvia, le sue pesanti accuse, portano il protagonista del romanzo a ripensare alla sua vita passata, al suo matrimonio con Giulia, poi miseramente fallito.
E’ proprio a partire dal loro viaggio di nozze che Giorgio rivede come in un film la sua vita.
Ricordi che riaffiorano, vicende inverosimili, con personaggi inverosimili che hanno costellato e cambiato la sua esistenza.
Una storia che narra di rapporti famigliari, di rapporti con il mondo politico, corruzione, fallimenti, sentimenti, ma anche di soggetti legati alla malavita locale. Truffe, estorsioni, omicidi, si alternano ad aspetti della vita privata di Giorgio. Il rapporto con il padre, con la madre, con il fratello Claudio, i problemi con la sorella Anna, offrono uno spaccato familiare diverso da quello che gli abitanti di Collearso immaginano sia la vita quotidiana della famiglia Ricci.
Collearso, è cittadina di provincia dove le vite degli abitanti si incrociano, si intrecciano, creando incredibili connubi tra persone che in altre parti del mondo non si sarebbero mai incontrate e, in ogni caso, non avrebbero mai potuto intrattenere alcun genere di rapporto tra loro.
Determinante per Giorgio la nascita di Elena, sua figlia, alla quale lo lega un amore che lo porterà a cambiare molte cose della sua vita.
Nonostante questo legame affettivo, Giorgio continuerà comunque a fare delle scelte “fuori dal comune”.
Personaggi come Jo, un americano legato al mondo delle agenzie private di intelligence, lo catapultano in una dimensione, per molti aspetti affascinante, nella quale la vita di una persona ha ben poco valore rispetto alle ragioni di un Paese.
Agenzie che operano senza il controllo di organismi politici, rispondendo soltanto alle Agenzie ufficiali, queste ultime in difficoltà a causa delle restrizioni di legge, che demandano alle strutture private le “cover action” più sporche.
Viaggi, missioni da compiere, che portano Giorgio da un capo all’altro del mondo, per poi far ritorno nella sua Collearso, dove nessuno immagina cosa nascondono gli spostamenti di Ricci, coperti da continue menzogne anche nei riguardi della moglie Giulia.
Sangue, paure, sesso, giornalismo, spionaggio, sentimenti, cinismo, fragilità e adrenalina, sono gli ingredienti della vita di un uomo apparentemente normale, che conoscerà pochi amori, il più importante quello per la figlia Elena, senza comunque far venir meno l’affetto nei confronti delle persone che, alla sua maniera, ha voluto bene.
Giorgio Ricci, 1717, attorno al quale ruotano figure legate alla sua città (politici, mafiosi, affaristi), ma anche personaggi di altre nazioni, potrebbe essere il vostro vicino di casa, da cui non saprete mai di Zwena, la ragazza eritrea sequestrata nel Sinai, per salvare la quale gli chiese aiuto la giornalista di Parigi, Maria Albertina; non saprete di Nicolas che in Egitto perse uno dei suoi uomini per restituire un favore a Giorgio; non saprete della professoressa Del Giglio, dei suoi corti capelli di rodio striato, nel vento di scirocco; di storie di terrorismo, mafia, malapolitica, spionaggio, vissute in buona parte in una cittadina del profondo sud della Sicilia.
Biografia
GIAN JOSEPH MORICI
Nasce negli Stati Uniti, a Rochester, nel 1959. Di padre siciliano e madre americana rientra presto nella paterna Sicilia, ad Agrigento, provincia ad alta densità mafiosa. Cresce quindi in un ambiente in cui la presenza della mafia è palpabile ed incide nella vita quotidiana anche di chi con questa non ha nulla a che spartire.
Figlio di commercianti conosce il volto peggiore di questo male quando a Gela viene ucciso un amico fraterno della famiglia, nonché collega, per essersi opposto alla richiesta di pizzo ed avere fondato la locale associazione antiracket. Un evento che segna profondamente il suo percorso in favore di una cultura antimafiosa. Nel 2006 apre il blog, trasformato poi in giornale on-line, La Valle dei Templi.
Dedito alla tutela delle tematiche ambientali è stato oggetto di minacce di probabile matrice mafiosa come riportato da media nazionali e da interrogazioni parlamentari.
Nel 2014, con la prefazione di Antonio Evangelista, autore dei libri La Torre dei Crani, Madrasse e Califfato d’Europa, viene dato alla stampa “Vittime di mafia”, un libro scritto a quattro mani da Fabio Fabiano e Gian Joseph Morici, che narra delle vicende umane e storico-processuali scaturite dagli omicidi di innocenti da parte di mano mafiosa.
Dopo anni trascorsi a Parigi, dove ha continuato a scrivere di mafia, terrorismo e intelligence, vivendo una nuova avventura da infiltrato tra i gruppi virtuali dello Stato Islamico, in merito alla quale ha rilasciato diverse interviste sulle reti nazionali italiane, ritorna in Italia dove continua a scrivere articoli pubblicati anche dalla stampa estera.
SALVATORE NOCERA BRACCO
Medico, Counselor Professionista, (Counseling relazionale Prepos), Formatore, Autore teatrale, Attore, Regista, Scrittore, Musicista.
Salvatore Nocera Bracco nasce a Desio (MB) il 16 agosto 1959. Dal 1965 al 1978 è a Naro (AG).
Dal 1978 a Pavia, dove studia Medicina e musica (chitarra e flauto) presso il locale Istituto musicale parificato Vittadini, e dove collabora fino al 1985 con il gruppo di etno-rock Tiempo Mancante, in cui è polistrumentista (chitarra, voce e fiati) e all’interno del quale comincia a proporre le sue prime composizioni musicali e con cui partecipa a numerosi Festival Internazionali di Musica Popolare, Teatro e Jazz: Bochum (Germania Federale), Münster (Germania Federale, in cui incontra Roberto De Simone e La Nuova Compagnia di Canto Popolare) Wüppertal (Germania Federale), Nachban in Europa, trasmissione televisiva della ZDF, Lugano (Svizzera), Villach-Klagenfurt (Austria), Prologo del Festival Tenco di San Remo, Ben Venga Maggio di Pavia, Kunsertu 2 di Milano, Festival dell’Unità di Pavia, e numerose performances musicali e concerti nei vari locali del naviglio pavese di Milano (Le scimmie, Doors, Il Ventaglio …) e in giro per il nord Italia ecc.
Nello stesso periodo frequenta, come uditore esterno, gli stages teatrali di Giorgio Strehler presso il Piccolo Teatro di Milano.
Nel 1985 si trasferisce a Palermo, dove consegue nel Novembre 1986 la laurea in Medicina e Chirurgia, abilitandosi alla professione di medico che tuttora esercita. Qui conosce gli scrittori Gaetano Testa, Francesco Gambero e altri che si rifanno al movimento letterario neoavanguardistico del Gruppo 63, e dai quali è invogliato a pubblicare sulle riviste letterarie Per Approssimazione, diretta da Gaetano Testa, e Grandevù, diretta da Letizia Battaglia.
Qui conosce il critico e docente d’arte Francesco Carbone, che lo conduce nella sua Godranopoli, insieme Pinacoteca d’arte moderna e Museo etno-antropologico, dentro cui esegue alcuni brani del suo repertorio: da quell’esperienza nacque il poema bucolico Voci e Memorie. In quell’occasione conobbe anche il poeta-pastore futurista Giacomo Giardina. Collabora inoltre con il Settore Culturale dell’Università, diretto da Aurelio Pes, dentro cui organizza diversi eventi poetici e musicali originali.
Nel 1987 si trasferisce ad Agrigento dove, oltre ad esercitare la sua professione di Medico, approfondisce i suoi interessi per il teatro e la musica, coniugandoli ai suoi interessi medici che sfoceranno da qui a poco nella direzione della formazione corporea.
Dal 2000 al 2004 girovaga tra Palermo e Roma. Nel 2004, finalmente, decide di fermarsi ancora una volta a Naro, dove “crede” di abitare.