Progetto “Tartalife”, sarà potenziato il Centro di Recupero per le tartarughe marine
Proseguono le azioni previste dal progetto comunitario “Tartalife – Riduzione della mortalità della tartaruga marina nelle attività di pesca professionale”, finanziato dall’Unione Europea con il contributo, pari al 75% del budget totale, dello strumento finanziario LIFE della Commissione Europea.
Un progetto al quale partecipa, in qualità di partner, il Libero Consorzio Comunale (ex Provincia Regionale di Agrigento), insieme a CNR-ISMAR (ente capofila), Ente Parco Nazionale dell’Asinara, Fondazione Cetacea, CTS, AMP Isole Egadi, Legambiente, AMP Isole Pelagie (Ente Gestore Comune di Lampedusa e Linosa) e Consorzio UNIMAR. Nel set specifico delle azioni previste dal Tartalife è inclusa la C5, ovvero il rafforzamento dei Centri di recupero e primo soccorso delle tartarughe marine, tramite il potenziamento delle strutture e l’aggiornamento del personale. In questo senso, è ormai realtà il potenziamento del centro di Recupero della Fauna Selvatica di Cattolica Eraclea, ubicato lungo la SP Raffadali-Cattolica Eraclea e gestito dal CTS, grazie al quale sono stati recuperati numerosi animali selvatici feriti in seguito ad eventi traumatici di vario genere (atti di bracconaggio, impatti con infrastrutture, pesca accidentale – nel caso delle tartarughe marine – ecc.).
Il potenziamento è stato possibile grazie all’espletamento della gara d’appalto per la fornitura di nuovi arredi, il cui iter procedurale si è concluso nei giorni scorsi, e di attrezzature sanitarie per le cure da prestare alle tartarughe, che consentiranno agli operatori del Centro di intervenire con maggior efficacia sugli animali feriti. Le attività del Centro di Cattolica si affiancano a quelle del Centro di recupero di Linosa, regolarmente funzionante, mentre non è stato ancora attivato il Centro di Lampedusa, per il quale si attende la variazione di destinazione d’uso dell’immobile individuato dall’Area Marina Protetta per l’adeguamento a presidio veterinario. Anche l’apertura del Centro nell’AMP Pelagie è infatti prevista esplicitamente nell’azione C5 del progetto Tartalife.
Il Centro di recupero della fauna selvatica di Cattolica Eraclea è già stato protagonista di molti recuperi di tartarughe ferite. In un quadro abbastanza problematico dei Centri di recupero in Sicilia, molti dei quali già chiusi o fortemente ridimensionati a causa dei continui tagli dei contributi della Regione Siciliana, l’azione del progetto Tartalife e del Libero Consorzio Comunale apre nuove prospettive per la salvaguardia delle tartarughe marine che accidentalmente vengono catturate con reti da posta o con i palangari.
Come già evidenziato, i rappresentanti della Commissione Europea incaricati di valutare il Tartalife hanno rilevato il buon andamento del progetto, sia per lo stato e l’efficacia delle diverse azioni sperimentali, sia per le altre azioni, comprese quelle di sensibilizzazione, tutte finalizzate a trovare soluzioni in grado, se non di eliminare, di ridurre fortemente l’impatto dei vari sistemi di pesca sulla popolazione mediterranea della Tartaruga marina.